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Il ricordo di Parigi si perdeva ormai da tempo nelle fredde giornate di un fine dicembre di alcuni anni fa, e come una cartolina indelebilmente impressa nella mente, mi portavo sempre dietro la suggestiva immagine di Notre Dame vista dal tavolino di un bistrot, con i radi fiocchi di neve che scendevano dolcemente tra la folla e sulle bancarelle dei libri usati. Durante questa nostra terza visita, Parigi ci accoglie invece con un clima molto gradevole e con delle giornate sovente soleggiate. Parigi così è forse ancor più incantevole, ti ammalia e ti seduce, togliendoti a tratto il respiro. Parigi può anche farti star male quando torni a casa, poiché ne avverti inesorabilmente la mancanza. Parigi è una colta, sofisticata, ed attraente signora, da cui non desideri altro che esser preso per mano, lasciandoti sedurre dal suo grande fascino. Come suggerito da Carla, appena atterrati ad Orly acquistiamo la carta orange per le zone 1-5, sebbene anche questa volta non andremo poi a Versailles, per colpa della voglia di… vivere Parigi. Ci spostiamo quindi in città con l’Orlybus, fino al capolinea ubicato vicino alla fermata della metro Denfert Rochereau. Soggiorneremo presso l’Hotel Premier Left Bank http://www.hotelleftbank.com/ , un discreto tre stelle dal prezzo non propriamente economico, ma che si dimostrerà un’ottima scelta malgrado la consueta camera che, come nelle precedenti occasioni, risulterà davvero troppo piccola. L’ubicazione rispecchia però in pieno i miei gusti, trovandosi davvero a due passi dalla statua seminascosta dagli alberi di Danton, adiacente il metro Odéon, in pieno Boulevard St-Germain. In questi giorni l’aria sarà quasi sempre calda, passeggeremo davvero piacevolmente. Il cielo a volte farà i capricci, ma spesso sarà terso, mentre i bistrot e le brasserie pullulano sempre di gente, sebbene questa non rappresenti certo una novità. Sembra aleggiare ovunque una diffusa allegria, che questa città è decisamente in grado di infondere tra i visitatori, malgrado presenti i comuni problemi che affliggono le metropoli di tutto il mondo. Torneremo in alcuni luoghi impedibili già visti in passato, ma ci muoveremo soprattutto senza una meta ben precisa, passeggiando dove il nostro istinto ci conduce, infilandoci negli angoli più nascosti delle strade, spinti magari unicamente dall’invitante odore dei croissant o delle baguette appena sfornate da qualche boulangerie. Per ravvivare i ricordi, paghiamo subito pegno alla Cattedrale di Notre Dame, rivisitandola dapprima all’interno e salendo successivamente i 387 gradini che ci conducono in alto ad una delle due torri da cui, grazie alla complicità del cielo davvero sereno, ammiriamo un incredibile panorama di Parigi. Gargouilles, consolidate vanitose attrici di questo palcoscenico gotico, sembrano mettersi quasi in posa per farsi scattare l’ennesima fotografia dal nuovo visitatore di turno. Square du Vert Galant è un’insegna alla gioventù, oggi rigorosamente in costume da bagno. I battelli percorrono placidamente la Senna, mentre tornando indietro e superando nuovamente la cattedrale, le dolci note di un suonatore di sax sul Pont St. Louis preludono la magica e romantica atmosfera che si respira nell’omonima isola, la quale, era e resta il mio posto preferito in assoluto nella capitale francese. L'île Saint-Louis è un posto oltremodo unico, per il quale non basterebbero probabilmente fiumi d’inchiostro per descrivere le sensazioni che si provano passeggiando al suo interno. Un gigantesco piatto di ostriche e frutti di mare, questo è quanto ci aspetta al numero 12 di Place de Clichy, dove troviamo Charlot, Roi des Coquillages http://www.charlot-paris.com/ , dal cui piano rialzato, con una graziosa vista serale della sottostante piazza, ceniamo divinamente assaggiando tra l’altro anche una squisita Bouillabaisse, che annaffiamo con un deciso Chardonnay di Borgogna. Straconsigliato. Tutte le mattine, partendo dal nostro hotel, effettuiamo un giro tra le viuzze che si snodano attorno a Rue de Buci, dove abbondano caratteristici piccoli negozi di alimentari, la cui vista delle molteplici leccornie esposte, fa venire letteralmente l’acquolina in bocca. All’angolo tra Rue Grégoire de Tours e Rue de Buci, una vetrina con dei panettieri che impastano giorno e notte preannuncia l’universo presente all’interno del negozio, dove, varcandone la soglia, si resta davvero inebriati dal profumo delle decine e decine di diversi tipi di pane e dolci esposti. Alcune sfrigolanti baguette alle olive che abbiamo gustato, valgono probabilmente da sole un viaggio a Parigi. Passeggiando spensieratamente nei paraggi dell’Odèon, ci si può imbattere in posti tipo La Crèmerie, http://www.lacremerie.fr/ http://www.wineterroirs.com/2006/03/cremerie.html dove è possibile rifarsi gli occhi e gustare centinaia di etichette di grandi vini, oltre che deliziarsi l’olfatto ed il palato con delle charcuteries di prim’ordine provenienti da varie regioni francesi e spagnole. La nostra tappa fissa quotidiana è però al numero 76 di Rue de Seine, dove ci aspettano Gérad Mulot http://www.gerard-mulot.com/ ed il suo fine assortimento di pasticcini e cioccolatini. Le curatissime aiuole del Jardin du Luxembourg traboccano di fiori variopinti, i bambini affittano modellini di barche da far navigare nel laghetto in cui si riflette un cielo azzurrissimo, alcuni stranieri sfogliano le proprie guide, intanto che qualcun’altro legge interessato invece un libro, mentre a metà giornata, molti impiegati allentano il nodo delle proprie cravatte e scartano il loro panino. Turisti e parigini, tutti comodamente seduti in relax sulle tante sedie disposte attorno all’enorme giardino, prendendosi ognuno il proprio tempo in un posto che sembra metterli d’accordo su ogni cosa al mondo. Da qui al numero 37 di Rue d’Assas il passo è breve, e pochi altri sanno addolcire forse il palato come un grande chocolatier del calibro di Christian Constant, il cui negozio è senza dubbio meritevole d’esser visitato http://www.christianconstant.com/intro/index.html Cosa non si farebbe per i propri figli? Di tutto e di più, file comprese, e dopo l’immancabile veduta dal Trocadéro, eccoci dunque in coda per salire ancora una volta sulla Tour Eiffel, esaudendo un grande desiderio di Valentina, che però ci costa ben tre ore di attesa, oltre che quasi trenta euro di spesa ! Il panorama dalla sommità della torre è però come sempre sensazionale, sebbene vi si arrivi a contemplarlo con le ginocchia quasi tremolanti, come se non si fosse preso l’ascensore… Una volta scesi, cosa c’è quindi di meglio di una corroborante passeggiata lungo il Quai Branly fino al Pont de l’Alma, nonché un’occhiata alle vetrine delle maison dei grandi stilisti dell’elegante Avenue Montaigne? Qui, da qualche infinita limousine parcheggiata in doppia fila scende una dama scortata, la quale si infila velocemente in una boutique, mentre poco dopo, un paio di turisti in bermuda si fotografano a vicenda fingendo di varcare la medesima soglia. Due evidenti diversi modi di percorrere la medesima strada. Passano gli anni, ma il Cassoulet di Thoumieux http://www.thoumieux.com/restaurant/index.php , storico locale fondato nel 1923, rimane particolarmente degno di menzione. Assolutamente consigliato. File dicevamo, e quelle interminabile e stancanti sul serio le facciamo a Disneyland Paris, dove tra Pippo, Minnie, Pluto e Topolino torniamo per un giorno bambini come nostra figlia, ma ci stressiamo in delle code inesauribili, trascorrendo comunque una piacevolissima giornata, sebbene un giorno non sia assolutamente sufficiente per visitare il parco. E’ sempre gradevole trascorrere una serata da Nos Ancêtres les Gaulois, http://www.nosancetreslesgaulois.com/FR/ dove, come al solito, complice il vinello rosso “à discrétion” spillabile self-service direttamente dalla botte, si finisce nel brindare fraternamente in compagnia dei vicini di tavolo, spagnoli di Ibiza nel nostro caso. Oltre l'Île St-Louis, uno dei posti di Parigi che preferisco in assoluto è il Ponte Alexandre III, così, dopo una fugace visita all’Hôtel des Invalides, la cui cupola dorata risalta nel plumbeo cielo odierno, passeggiamo sul bel ponte, da cui si ha un’altrettanto bella visuale d’insieme dell’Invalides, della Senna e della Tour Eiffel. Potrei stare qui ore ed ore. Champs-Elysées, forse il luogo che offre la maggiore concentrazione turistica di Parigi, ma che tuttavia mantiene inalterato un fascino tutto proprio. Tra gli innumerevoli negozi presenti, ogni volta non resistiamo alla tentazione di infilarci nell’abnorme ed ultra frequentato Sephora, vero e proprio universo dei profumi e cosmetici. Piacevolissima la passeggiata che da Place de l’Hôtel de Ville ci conduce dapprima al Centre George Pompidou e successivamente al Forum des Halles, la cui piazza circostante è frequentatissima dalla gioventù nera di Parigi. Il posto mi piace molto, invoglia a sedersi sui gradini senza far nulla, facendo scorrere semplicemente il tempo, considerandosi parte integrante di un contesto cosmopolita e giovanile. Aperitivo in Place de la Bastille, con gli sguardi posati sull’angelo della libertà che sormonta la Colonne de Juillet, reso oltremodo luccicante dai bassi raggi solari del tardo pomeriggio. Cena in quella che viene considerata la più antica brasserie di Parigi, ovvero Bofinger http://www.bofingerparis.com/, nella quale anni fa non trovammo posto e dove questa volta abbiamo invece saggiamente prenotato, considerata la nutrita schiera di avventori. Anche qui grossa concentrazione di ostriche e frutti di mare sapientemente posizionati in bellavista lungo l’entrata ubicata al numero 5 di Rue de la Bastille, ma i piatti forti sono rappresentati senza dubbio dalle choucroute, che qui servono in diverse varianti, compresa quella di mare. Provo la choucroute della casa, servita in un tegame in ebollizione posto direttamente sul tavolo, nel quale sfrigolano i crauti in compagnia di salsicce, lardo affumicato, vari tipi di carne di maiale. Ottimo Riesling d’Alsazia ed eccellente crème brûlée accompagnata da un superbo Gewurztraminer vendange tardive. Niente male… In pieno Quartiere Latino, all’angolo tra Rue Saint-Jacques e Rue des Ecoles, troviamo il primo dei negozi di “Au vieux camper”, che si snodano lungo tutti gli isolati circostanti, proseguendo lungo Rue Thenard fino al Boulevard Saint Germain. http://www.au-vieux-campeur.fr/gp/html/adresses/paris.asp Dalle semplici etichette per i bagagli fino agli accessori più disparati per gli sport estremi, questi negozi specializzati in articoli da viaggio offrono davvero tutto l’occorrente in materia. Il tramonto dalla basilica del Sacro Cuore è un must turistico consolidato, che tuttavia esercita sempre un grande richiamo tra i turisti provenienti da mezzo mondo, ed a cui è difficile sottrarsi. Personalmente trovo estremamente piacevole raggiungere Place du Tertre dal basso, passeggiando dapprima fino a Place des Abbesses e risalendo successivamente i gradini dei vicoli di Montmartre, dove il quartiere si manifesta probabilmente nel suo lato più genuino. Huîtres, molluschi che rappresentano quasi un sinonimo culinario della capitale francese, ma non sono certo tutte uguali. Le nostre preferite in assoluto sono le Belons n. 0 ed il posto in cui abbiamo mangiato le migliori è senza dubbio “La Bar à Huîtres”, al n. 33 di Rue Saint-Jacques http://www.lebarahuitres.com/ , che mi sento decisamente di consigliare, anche per altre deliziose pietanze di pesce. L’ultima mattinata effettuiamo una piacevolissima lunga passeggiata lungo il Boulevard Saint-Germain fino alla Rue de Bac, che imbocchiamo in direzione della Senna, costeggiandola a ritroso. Les bouquinistes, altro simbolo di Parigi. Sembra siano addirittura duecentoquaranta queste caratteristiche bancarelle di libri disseminate lungo i Quai della Senna, che sopravvivono da una vita, malgrado sembrano decisamente fare scarsi affari. Mi chiedo se effettivamente riescano o meno a sostentare i legittimi gestori. Terminiamo in bellezza il nostro soggiorno nel luogo che in assoluto preferiamo, pranzando presso la Brasserie de l'Île St-Louis e gustando un favoloso gelato dal mitico Berthillon http://www.berthillon.fr/index.php, il quale ha riaperto proprio oggi dopo la pausa estiva. La sua fama è decisamente meritata. Ho la fortuna di abitare in una delle più belle città del mondo, e nel corso dei miei viaggi ho avuto il privilegio di visitarne parecchie altre in svariate nazioni, tuttavia Parigi ha qualcosa di speciale, di estremamente unico, che la rende ineguagliabile. Questa colta, sofisticata, ed attraente signora riesce ogni volta incredibilmente a sedurti, e quando la saluti sai già che la rivedrai, anche se non conosci esattamente la data. Continuerai però a sognarla.
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