Ubicata nel golfo meridionale di Thailandia,
quest’isola s’è guadagnata negli anni una meritata fama presso i
subacquei di mezzo mondo, grazie alle sue belle formazioni coralline
e ad una brulicante fauna marina. Lontana anni luce dal turismo
ossessivo di Koh Samui, e sicuramente meno battuta della non
distante Koh Phangan, la piccola Koh Tao può rappresentare un ottimo
rifugio in cui ritemprarsi da un tour, od ancor più semplicemente un
magnifico luogo da scegliere al solo fine di trascorrere qualche
giorno in assoluto relax, potendo la stessa felicemente coniugare
autentiche bellezze marine ed illimitata tranquillità, specie in
periodi lontani dal mese di agosto.
Il modo più rapido per raggiungerla è quello
di avvalersi del servizio dei catamarani veloci appartenenti alla
compagnia Lomprayah, i quali fanno giornalmente la spola tra Samui e
Chumpon, passando anche per Koh Phangan. Tutte le imbarcazioni
attraccano al molo di Mae Haad Bay, dove, nonostante il relativo
traffico marittimo, un mare limpido lascia presagire anticipatamente
cosa attende il visitatore in arrivo. Qui, lungo una strada in
leggera salita, è tutto un susseguirsi di diving centers, negozietti
vari, seven eleven, e ristorantini per farang. La quasi totalità dei
visitatori, una volta sbarcata, si dirige però a nord, presso la
Sairee Beach, la spiaggia più lunga di Koh Tao, dove si concentrano
la maggior parte degli alloggi dell’isola. Questo è anche il posto
dove la sera c’è un po’ più di vita, grazie alla nutrita presenza di
diversi ristoranti, uno sparuto numero di negozi, gli immancabili
diving centers, qualche internet point, ed alcuni bar sulla spiaggia
nei quali trascorrere pigramente il tempo ascoltando musica sparata
a tutto volume e sorseggiando qualcosa, standosene comodamente
sdraiati su comodi cuscini colorati.
Avevo scelto Koh Tao per festeggiare il mio
quarantesimo compleanno, con l’intento di trascorrervi comunque meno
di una settimana, ma vi sono rimasto dieci giorni, lasciandomi
rapire dal suo fascino seducente e dai lenti ritmi scanditi dal suo
assoluto protagonista, il mare.
Quel fatidico mattino volevo risvegliarmi in
un posto speciale, con la vista proprio sul mare e sulle palme,
desideravo aprire gli occhi e trovarmi in quel contesto a me tanto
caro, che solo un’isola tropicale è in grado di offrirmi.
Così, tra le varie sistemazioni presenti, non
a caso ho scelto il Charm Churee Villa
http://www.charmchureevilla.com/,
un luogo sicuramente non economico per gli standard thai, ma dalla
location fenomenale, essendo ubicato in cima ad un piccolo
promontorio dal quale, tramite una comoda passeggiata attraverso la
circostante e rigogliosa vegetazione tropicale, si raggiunge
comodamente la graziosa ed esclusiva Jansom Bay
http://www.bnx.it/kohtao/slides/Immagine%20001.html.
Il posto, disponendo anche di una piccola ma
eccellente Spa, nonché di un ottimo ristorante collocato presso una
terrazza sul mare, era così rilassante che invogliava sicuramente
all’ozio più completo, ma Koh Tao ti invita a scoprirla di giorno in
giorno, con l’insita promessa di saperti ripagare. Va detto che
girare l’isola non è semplice. Esistono poche strade asfaltata che
collegano le principali località, ed alcune piccole piste sterrate
che possono essere più o meno praticabili a seconda delle piogge, ma
comunque sovente disseminate da autentici crateri in cui è facile
sprofondare. I modi più agevoli per spostarsi sono dunque dei
potenti fuoristrada, sostanzialmente le uniche autovetture presenti
sull’isola, oppure le eterne ed immancabili long tail boats. Presso
il villaggio di Mae Haad, previa adeguata contrattazione, si riesce
facilmente a reperire fuoristrada ed autista con il quale concordare
l’eventuale giro da effettuare, generalmente della durata
complessiva di sei/otto ore, per un importo che può variare dai 1500
ai 2000 baht.
I posti visitabili in auto coprono
sostanzialmente quasi tutta la costa ovest partendo da Sairee, fino
alla metà meridionale della costa est. Le altre spiagge del versante
nord-orientale, e la parte nord si raggiungono quasi sempre
esclusivamente in barca, il cui costo di noleggio per un’intera
giornata è comunque simile a quello del fuoristrada, sebbene
andrebbe considerato che, almeno due o tre spiagge i cui fondali
digradano verso il mare davvero molto lentamente, nei quali ci si
trova dunque con l’acqua fino alle ginocchia per decine e decine di
metri, non sempre sono raggiungibili dalle barche.
Occorre dunque preventivamente informarsi
sugli orari delle maree con i barcaioli, oltre che sincerarsi sulle
reali condizioni del mare, considerato che a Mae Haad ed a Sairee lo
stesso è quasi sempre calmo, prerogativa non comune agli altri punti
dell’isola. Ovviamente, limitandosi ai posti raggiungibili dal
fuoristrada, è sempre possibile affittare uno scooter, ma in diversi
posti occorre lasciarlo sulla strada principale, e percorrere
successivamente a piedi le suddette sconnesse strade secondarie,
alcune delle quali si snodano in ripidissime discese verso il mare
per diverse centinaia di metri, e credo sia facilmente intuibile
cosa si dovrebbe presumibilmente provare percorrendole in salita al
ritorno, sotto il cocente sole tropicale. Un’altra possibile
alternativa potrebbe esser quella di noleggiare un Quad, ma occorre
sapersi destreggiare anche con questo mezzo, considerato che sono
davvero molte le persone che abbiamo visto incerottate aggirarsi
sull’isola.
Vorrei a questo punto sfatare la leggenda
metropolitana, che vorrebbe Koh Tao priva di spiagge.
Le spiagge sono diverse, anche se le
dimensioni delle stesse, spesso non sono considerevoli.
Partendo dal Charme Churee Villa in direzione
sud, si alternano piccole spiagge a meravigliose calette in cui
sostare anche semplicemente per un tuffo. Sai Nuan Beach e June Juea
Beach anticipano Chalok Baan Kaao, altro posto che offre varie
possibilità di scelta in cui pernottare. La Thian Og Bay è una bella
mezzaluna sabbiosa disseminata da palme da cocco, sulla cui
estremità finale ci sono un paio di ristorantini alla buona che
propongono gli immancabili Kao Pad e Noodles. Il posto mi piace, è
molto tranquillo ed informale, ma queste sono comunque prerogative
comuni in tutta l’isola, fatta forse eccezione per l’estremità
opposta della baia, dove, imponente a picco sulla scogliera sorge il
Jamahkiri Spa & Resort, elegante complesso famoso per il suo centro
benessere. A poche centinaia di metri dalla prossima spiaggia, la
Sai Daeng Beach, si trova Shark Island, che in condizioni di mare
calmo si può raggiungere facilmente anche in kayak. Ao Leuk è la
spiaggia che preferisco, nella quale siamo spesso tornati durante il
nostro soggiorno. Insenatura piccola, ma caratterizzata da
meravigliose acque azzurro-verdi molto trasparenti. Annovera sul suo
lato sinistro la presenza di discreti coralli in buone condizioni e
dai vivaci colori, facilmente raggiungibili con poche pinnate. Anche
qui sono presenti un paio di localini alla buona in cui stuzzicare
qualcosa o bere una birra. La strada per raggiungere Tanote Bay
s’inerpica in cima alla collina, garantendo spettacolari vedute
caratterizzate da un sottostante mare dagli intensi colori. Un
ottimo snorkeling tuffandoci direttamente dalla barca lo abbiamo
effettuato presso la Hin Wong Bay e la Gluay Thoen Bay, mentre
all’estremo nord, Mango Bay rappresenta il posto giusto in cui
estraniarsi dal mondo. Solo due sistemazioni, non collegate tra
loro, ed entrambe raggiungibili esclusivamente in barca, spiaggia
minuscola in mezzo alla baia rocciosa con rigogliosa giungla alle
spalle, e mare decisamente cristallino, il quale consente oltretutto
ottime possibilità di snorkeling. Qui ci sono un paio di complessi
in cui dormire. Visitiamo l’Ao Muong Resort, felicemente posizionato
in cima ad una collinetta, con i bungalow nascosti all’interno di
un boschetto di palme da cocco. In cima al suo ristorante,
consumiamo un discreto pasto thai, godendo della bella visuale del
sottostante mare le cui tonalità spaziano tra l’azzurro ed il verde.
Nemmeno un improvviso temporale riesce a togliere al posto
l’assoluta magia di cui sembra godere.
Un soggiorno a Koh Tao non può risultare
completo senza aver trascorso almeno un’intera giornata nella
vicinissima Koh Nangyuan, paradisiaca isola costituita da tre
isolotti collegati tra loro da lingue di sabbia. Si tratta di
un’isola privata, di proprietà del Nangyuan Island Dive Resort, il
cui accesso ai visitatori esterni è regolato da orari prestabiliti e
da un biglietto ammontante a 100 baht. Ai visitatori giornalieri
viene richiesto di lasciare le proprie pinne all’ingresso, misura
precauzionale presa a salvaguardia dei circostanti giardini di
corallo, che condivido pienamente. Il posto è da urlo, ed il mare
che lo lambisce è in grado di reggere il paragone con qualsiasi
altra località disseminata nel mondo, così come la bellezza dei
coralli risulta notevole. Il resort, pieno zeppo di turisti asiatici
intenti a prendere dimestichezza con gli strumenti per la subacquea,
ed il buffet per la prima colazione letteralmente stracolmo, non ci
fanno pentire di aver scelto di non soggiornarvi, malgrado lo
ripeto, il mare qui è davvero sensazionale.
Il giorno del mio compleanno, quando il sole
deve ancora sorgere, sono già sdraiato sull’amaca appesa alla
veranda del mio bungalow. Non so perché, ma avevo sempre pensato ai
quarant’anni come ad una sorta di traguardo da raggiungere nella
vita, immaginandoli quasi fossero una specie di passaggio di un
ipotetico ed imprecisato testimone. Però, mentre la luce del mattino
conferisce tonalità all’ambiente circostante, e l’assoluto silenzio
è rotto unicamente dal lontano ronzio di una long tail, che sembra
dipingere una lunga scia nel calmissimo mare sottostante
incorniciato dalle palme, ogni tipo di pensiero non trova più
spazio, e rifletto unicamente sulla fortuna che la vita mi ha
concesso, nel poter contemplare quest’oggi un simile spettacolo.
Trascorro la giornata ad Ao Leuk, e proprio
mentre all’ora di pranzo annaffio con una gelida Chang un saporito
Phad Thai, ricevo dall’amico Vanes l’ennesimo sms di auguri della
giornata.
“Auguri da Elafonisos a Koh Tao (il bello di
essere viaggiatori)”. 3 di questi giorni (non vorrai mica
oltrepassare l’eta biblica di 120 anni !).
Ripongo sorridendo il telefonino, con lo
sguardo ormai perso tra gli incredibili colori di questo fantastico
mare.
quarant’anni non ho ancora capito se
effettivamente sono un viaggiatore, ma so di certo che Koh Tao
merita sicuramente un viaggio.
Benedetto Antonucci
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